L’episodio rappresenta la fine della giunta socialista luzzarese retta dal sindaco Ettore Pontoni, eletto il 19 settembre 1920 con la stragrande maggioranza delle preferenze dei votanti. Dopo l’arrivo degli squadristi in paese, viene inviata al sindaco una lettera in cui si pretendono le sue dimissioni entro 48 ore, a questo atto segue l’occupazione del Municipio. Il Consiglio comunale si dimette poche ore dopo. Allo stesso tempo il neocostituito Fascio di Luzzara, su ordine del direttorio fascista di Guastalla, comincia ad emettere alcuni bandi nei confronti di esponenti di forze politiche: l’ex sindaco Pontoni, gli assessori Ettore Borghi e Adelmo Brioni, il dirigente socialista Antonio Fortichiari, l’anarchico Riccardo Siliprandi e diversi altri. A decine vengono bastonati e costretti ad andarsene dal paese. Contemporaneamente, gli squadristi devastano la Casa del Popolo e si introducono nell'abitazione dell’ex sindaco Dall’Asta per sequestrare diversi documenti della Cooperativa di consumo.
Guerra di Classe, 14 maggio 1921. Archivio storico nazionale “Unione Sindacale Italiana - USI”