L’assalto che provoca la morte di Amadei e Rabaglia rappresenta una vera e propria storia di confine. Avvenuto nell’alta campagna tra le province di Reggio, Parma e Mantova, è solo uno dei numerosi episodi da guerra civile dimenticati del biennio 1921-1922. La vicenda è particolarmente significativa e testimonia le tecniche della violenza e dell'aggressione fascista nei piccoli paesi delle campagne della pianura padana. A Mezzano Inferiore, nella provincia di Parma, la mattina di domenica 12 marzo 1922 si svolge un comizio fascista tenuto da Michele Terzaghi. Alla manifestazione accorrono numerosi squadristi provenienti dalle provincie di Parma, Reggio Emilia, Mantova e Cremona. Durante l’adunata fascista vi sono lievi incidenti tra squadristi e chi si oppone al comizio. Un gruppo di squadristi armati si distacca e si incammina a piedi alla vicina Coenzo, si dirigono verso l’osteria riconosciuta come ritrovo di socialisti, dove sostano diverse persone, e senza preavviso sparano. Mario Rabaglia, bracciante parmense, muore sul colpo mentre Amadei Vincenzo, socialista brescellese, viene ferito insieme alla nipote Adele, quest’ultima colpita di striscio. Alcuni carabinieri già presenti sul posto, alla vista dei fascisti armati scappano lungo la strada verso Brescello.
"Il Giornale di Reggio", 13 marzo 1922. Emeroteca Istoreco