Per tutta la prima parte del 1922 è un susseguirsi di devastazioni, aggressioni e bastonature o sparatorie ad opera dei fascisti locali, spesso coadiuvati da altri elementi dei comuni confinanti o del capoluogo, soprattutto nelle frazioni. Il 13 marzo 1922 viene colpito al volto in pieno centro a Scandiano, davanti al palazzo della Posta, tra il Municipio e il teatro Boiardo, Alfredo Incerti Rinaldi, sarto di 34 anni, socialista, che riporta la rottura del setto nasale e ferite gravi agli occhi. Nonostante i medici escludano il sospetto di una commozione celebrale, Incerti Rinaldi morirà il 15 marzo mentre è ancora ricoverato nell’Ospedale Civile. A causa dell’intervento tardivo dei carabinieri sul luogo dell’aggressione e la mancanza di formale denuncia, non verrà dato seguito a nessun processo verso gli esecutori.
Ritratto di Alfredo Incerti Rinaldi sul Monumento ai partigiani, deportati e vittime di guerra. FOTOTECA ISTORECO, FOTO ANDREA MAINARDI. REGGIO EMILIA, 2022