Nel corso della Prima guerra mondiale centinaia di soldati italiani e stranieri morirono nella nostra provincia: negli ospedali militari per le ferite riportate al fronte, oppure per incidenti e malattie più o meno correlate alla pessime condizioni di vita.
1915-1952
Cimitero Monumentale
Il prezzo di sangue della guerra per la città
Nel corso della Prima guerra mondiale morirono nella nostra provincia centinaia di soldati che verranno sepolti all’interno del Cimitero Monumentale in un’area riservata: un luogo in cui cercare di dare senso alle morti di tanti giovani come sacrificio collettivo.
Un altro luogo da scoprire per capire meglio la storia della città.
FACCIATA CIMITERO MONUMENTALE
FOTOTECA BIBLIOTECA PANIZZI, CARTOLINA - REGGIO EMILIA 1935 CA.
CIMITERO MONUMENTALE
FOTOTECA ISTORECO, FOTO ANDREA MAINARDI - REGGIO EMILIA 2018
INGRESSO CIMITERO MONUMENTALE
FOTOTECA ISTORECO, FOTO ANDREA MAINARDI - REGGIO EMILIA 2018
SACRARIO DEI SOLDATI CADUTI, 1950 CA. - 2018
CIMITERO MONUMENTALE, FOTOTECA ISTORECO - REGGIO EMILIA
Per far fronte a questa situazione venne riservato loro un apposito spazio presso il Cimitero Monumentale. La prima inumazione avvenne il 3 luglio 1915 e riguardò il soldato Giuseppe Bizzarri di Castelnuovo ne’ Monti, morto di malattia.
SACRARIO MILITARE PRIMA GUERRA MONDIALE, CIMITERO MONUMENTALE
FOTOTECA ISTORECO, FOTO ANDREA MAINARDI - REGGIO EMILIA 2018
Negli anni Venti vennero riunite al Cimitero Monumentale anche le salme sepolte provvisoriamente in altri cimiteri, come quello di San Maurizio – oggi non più esistente – e venne edificato un vero e proprio sacrario militare.
IMMAGINI DI CADUTI
ALBO D'ORO DEI CADUTI REGGIANI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE - ARCHIVIO ISTORECO
Vi trovarono la loro ultima dimora principalmente militari reggiani ma anche soldati provenienti da altre province, oltre ad ex prigionieri di guerra austroungarici deceduti durante l'epidemia di febbre Spagnola nelle ultime settimane di guerra. L'ultima sepoltura di un caduto della "Grande Guerra" avvenne il 30 settembre 1920 con il soldato Alfredo Giaroli, morto per una malattia contratta in guerra.
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