La piazza centrale della città, all’incrocio tra la via Emilia e il sistema delle piazze, è tradizionalmente intitolata al Monte di Pietà, che qui ha sede dal 1494.
Conosciuta da tutti come Piazza del Monte, nel 1916 viene intitolata a Cesare Battisti, socialista irredentista eletto a eroe dell’interventismo italiano. La lapide in sua memoria contrasta con la piccola targa in commemorazione dei due giovani manifestanti, Fermo Angioletti e Mario Baricchi, uccisi di fronte al Teatro Ariosto mentre protestavano contro l’intervento dell’Italia in guerra.
Ma questa Piazza riserva altre sorprese. Sapevate che Palazzo Bussetti fu realizzato da un progetto del Bernini?
folla in piazza del monte
fototeca biblioteca panizzi - reggio emilia 1910
piazza del monte oggi
fototeca istoreco, foto andrea mainardi - reggio emilia 2018
PIAZZA DEL MONTE
FOTOTECA BIBLIOTECA PANIZZI, cartolina - REGGIO EMILIA 1910 ca.
La piazza centrale della città, all’incrocio tra la via Emilia e il sistema delle piazze, è tradizionalmente intitolata al Monte di Pietà, che qui ha sede dal 1494.
Su di essa, oltre al Palazzo del Monte - già sede del comune medievale e della podesteria, ma anche della salina e di uno dei primi teatri cittadini - si affacciano il Palazzo del Capitano del Popolo, che ospita dal 1515 l’Osteria del Cappello Rosso poi Albergo Posta, e il signorile Palazzo Bussetti, disegnato dal Bernini e riccamente affrescato – sede del collegio vescovile e dell’università ducale – . Dal 1852 il Monte ospita la Cassa di Risparmio, che lo assorbirà nel 1930.
Nel 1915 la facciata di Palazzo del Monte viene rifatta da Remo Guardasoni, su disegno di Guglielmo Boni; in questo intervento viene anche abbattuto il portico che lo univa al Posta, così come lo conosciamo oggi.
FACCIATA DELLA CASSA DI RISPARMIO
FOTOTECA BIBLIOTECA PANIZZI - REGGIO EMILIA 1979
targa commemorativa di cesare battisti, piazza del monte
fototeca istoreco - reggio emilia
Nel 1916 la piazza viene intitolata a Cesare Battisti, socialista irredentista trentino, che ha avuto con Reggio un legame particolare.
targa commemorativa di mario baricchi e fermo angioletti
fototeca istoreco - reggio emilia 2015
Infatti durante il suo tour del 1915 per sostenere l’intervento in guerra Battisti passa anche da Reggio Emilia e proprio in occasione del suo comizio al Teatro Politeama Ariosto si verificano gravi scontri che portano alla morte di due giovani manifestanti, Fermo Angioletti e Mario Baricchi. Battisti, informato dell’accaduto, ne rimane fortemente scosso, come testimoniano le memorie della moglie. La notizia ha eco anche sulla stampa straniera e il governo Salandra coglio l'occasione per vietare tutti i comizi sul tema della guerra. In quei giorni Camillo Prampolini interviene alla Camera per denunciare gli eccessi della repressione.
GIORNALE DI REGGIO, 11 SETTEMBRE 1916
ARCHIVIO ISTORECO
Dopo la morte di Battisti, imprigionato dagli austriaci e impiccato a Trento il 12 luglio 1916, quasi tutte le città italiane si prodigano nel dedicargli spazi pubblici e Reggio Emilia non fa eccezione. La Lega Antitedesca inizia subito una sottoscrizione - parallela a quella nazionale - che raccoglie in poche settimane più di 2000 lire. In settembre il “Giornale di Reggio” gli dedica un numero speciale.
PIAZZA BATTISTI
FOTOTECA BIBLIOTECA PANIZZI, fondo ivano burani, reggio emilia 1920 ca.
Contemporaneamente si svolge anche la manifestazione solenne di intitolazione della piazza. Si inizia alle 15 al Teatro Municipale, dove parlano Giuseppe Canepa e Arturo Labriola, introdotti da Pietro Petrazzani; suona la banda del 66° fanteria. Si prosegue in piazza, dove, allo scoprimento della lapide, intervengono Meuccio Ruini e Giulio Paiotti. Poi il corteo patriottico tocca altri punti significativi come l’obelisco di piazza Gioberti – dove parla il giovane Arnaldo Baccini, classe ’97 –, il portico del Municipio e la lapide a Umberto I a Palazzo Corbelli, in via Emilia San Pietro.
GIORNALE DI REGGIO, 19 LUGLIO 1916
ARCHIVIO ISTORECO
La lapide a Battisti, posta al fianco di quella a Garibaldi, è realizzata da Riccardo Secchi e porta un’epigrafe di Giulio Paiotti che recita:
“Cesare Battisti
Dalla forca gloriosa e scellerata di Trento
In faccia all’ara di Dante
Divino messaggero d’Italianità
Testimonia e riconsacra nei secoli
Contro l’Austria dei tiranni
La pura grandezza senza tramonto
Del cavaliere e martire dell’idea
La santità della patria immortale
E l’inalienabile diritto dell’Italia madre
A riacquistare i suoi termini naturali
Sulle Alpi e sul mare.”
Bollettino della vittoria firmato A. Diaz, oggi nel portico della Galleria Parmeggiani
Fototeca Istoreco, foto andrea mainardi - reggio emilia 2018
Il portico di Palazzo del Monte ospiterà nel 1918 il testo del Bollettino della Vittoria; e nel 1926 sarà abbellito con le statue di Ludovico Ariosto e Matteo Maria Boiardo, realizzate sempre dal Secchi nello stesso 1916 e originariamente destinate alla sede della Cassa – oggi si trovano invece ai Giardini pubblici –.
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